ERIS • Collana di critica estetica 1
ERIS • Collana di critica estetica 1
ORESTE ed ELETTRA • Contributo all’interpretazione del gruppo scultoreo
Questo breve saggio tende ad esprimere le impressioni di chi si avvicina ad un'opera d'arte e ne "legge" gli intimi significati attraverso le simbologie espresse dall'autore.
Ciò che è meraviglioso dell'intelligenza umana, è la sua totale libertà espressiva, tanto da essere, come in questo caso, in totale dissonanza con le "letture" ufficiali, anche se attribuite, per questo noto gruppo scultoreo, allo stesso Winckelmann.
Il coraggio della dissensione è la molla della crescita della storia e l'autore, il prof. Luigi Palombi, si lascia trasportare nell’interpretazione del gruppo scultoreo Oreste ed Elettra da tutti quei riferimenti letterari e teatrali riguardanti la scena scolpita da Menelaos nel 1° secolo d.C.
Questo contributo interpretativo sicuramente arricchisce il patrimonio culturale della "conoscenza" creando nuovi stimoli, confronti e dibattiti sull'opera scultorea.
23 luglio 2007
prezzo di copertina 8,00 €
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6,40 €
• Contributo all’interpretazione del gruppo scultoreo •
• 24 pagg. formato 148x210 mm
• illustrazioni a colori
• legatura a punto metallico
• EAN 13: 978-88-89856-05-5
l’editore a chi legge
Questo volume è il primo di una collana il cui spirito riflette quello delle “Edizioni Tricolli”.
Eris è il nome della collana.
Eris è la dea della Discordia, del dissidio che cova negli animi umani a volte con odio ed ira e per questo simbolo della dissensione.
Ma Eris è figlia della Notte, della “buona contesa” come ci dice Esiodo, colei che spinge gli uomini a lavorare, emularsi e superarsi a vicenda facendoli progredire, di tutto ciò, quindi, che costruisce la “misura degli uomini” con la consapevolezza dei propri limiti e dell’eterno divenire, perché solo attraverso, e per essa, può esserci crescita ed evoluzione.
“Eris” è una collana per dar voce a chi, in ogni tempo, non è dato di parlare perché in totale “dissonanza”.
Un mezzo per trasmettere le esperienze frutto dell’incondizionata ed assoluta dedizione al proprio mestiere tanto da non riuscire più a distinguere la soglia dove finisce la propria vita ed inizia quella della propria opera, in una “simbiosi” organica intricata ed intessuta come in un labirinto di Dedalo.
Uno strumento per chi spera e crede nell’opera dell’uomo, in quella vera, poetica e tormentata, fatta di passioni, pianti, sorrisi e delusioni ma, soprattutto, di quella tenacia e felicità del “fare” che li accompagna nella loro intensa esistenza.
Un segno a chi si sente soffocato dagli assurdi sistemi del quotidiano; a chi vede calpestare la propria intelligenza e quella degli altri; a chi non vuol perdere la curiosità infantile che è in ognuno di noi, quella che ci spinge a spiare, toccare, infrangere ogni regola assunta per l’intimo bisogno di capire, sapere, vedere dentro le cose.
Questo quaderno di critica d’arte è un importante omaggio e contributo alla comprensione e sperimentazione delle conoscenze umane che tali sono proprio perché eternamente rilette e dissentite.
La lettura che ne fa il Palombi è talmente limpida nella sua semplicità e semplificazione da apparire quantomeno ovvia a chi osserva il gruppo scultoreo di Menelaos, eppure, non è così, leggendo l’interpretazione fattane finora basata su quella dello stesso Winckelmann, forse perché in genere non abbiamo mai l’audacia di contraddire, o rileggere, la storia assunta dalla cultura come dogma. Ma proprio l’aver osservato la scena descrittavi attraverso la Letteratura – anche teatrale – diventa di per sé un nuovo assunto: è imprescindibile leggere l’opera dell’uomo e, quindi, della stessa natura, senza tener conto della sua contestualizzazione emozionale.
L’Arte non è mai espressione della realtà ma rappresentazione di essa attraverso il “governo delle emozioni”, di quella capacità che è propria dell’artista di saperne esprimere, attraverso la materia, il significato ed il senso.
La realtà delle cose è nelle cose, l’Arte esprime una semantica rivelatrice dell’essenza della vita.
Vincenzo Maria Capua
LUIGI PALOMBI